Uccise la moglie, per il perito soffre di disturbi del sonno
Mustafa Zeeshan, 40enne pachistano a processo per l’omicidio volontario aggravato di sua moglie Fatima, è capace di intendere e di volere ma al tempo stesso soffre di un grave disturbo comportamentale del sonno Rem, chiamato Rbd (Rapid eye movement sleep Behavior Disorder) che si manifesta con urla e gesti violenti, come pugni e calci.
E’ quanto stabilisce la perizia effettuata dallo psichiatra Eraldo Mancioppi in collaborazione con il neurologo Giuseppe Plazzi, esperto di disturbi del sonno. Chi soffre di Rbd può ferirsi oppure può procurare lesioni al compagno di letto. I due esperti però hanno precisato di “non poter stabilire con sufficiente certezza un nesso di causa – effetto tra questa patologia e il crimine commesso dall’imputato”.
In sintesi non possono affermare se quella notte Zeeshan stesse dormendo, manifestando i sintomi del disturbo Rbd, oppure se fosse, al contrario, sveglio e lucido quando uccise la moglie, picchiandola e soffocandola in camera da letto.