Maxi-truffa sulle biomasse: perquisizioni nel Burgraviato
Ha interessato anche l’Alto Adige l’operazione della Guardia di Finanza di Pavia e dei Carabinieri Forestali che dalle prime luci dell’alba, hanno eseguito 11 misure cautelari personali e oltre cinquanta perquisizioni, una delle quali ha interessato un’azienda del Burgraviato, per sgominare un’organizzazione criminale che nel corso di diversi anni ha frodato oltre 143 milioni di Euro di contributi pubblici. Tutto nasce quando, nel 2011, per aderire al protocollo di Kyoto sono stati introdotti specifici incentivi economici per l’uso di energia da fonti rinnovabili, tra cui, le biomasse legnose. La legge, però, subordina tale incentivo economico all’utilizzo di legname proveniente da un razionale e corretto sfruttamento dei boschi che preservi il loro naturale ciclo vitale con rigide regole sulla provenienza e sulla tracciabilità delle biomasse bruciate. L’organizzazione criminale, a capo della quale c’era una società con sede in provincia di Pavia, avrebbe invece utilizzato legname di varia origine e provenienza purché al minor prezzo possibile al fine di incassare illecitamente i contributi pubblici.