Caso doping Sinner, la Wada presenta ricorso
Si riapre in modo clamoroso il caso doping che ha colpito il tennista numero 1 al mondo Jannik Sinner. La Wada ha infatti deciso di ricorrere in appello contro l’assoluzione del tennista pusterese, chiedendone la sospensione fino a 2 anni.
L’annuncio ufficiale dell’agenzia mondiale antidoping arriva proprio nel momento in cui il tennista pusterese è impegnato sul campo del China Open a Pechino. II ricorso della Wada alla Corte arbitrale dello sport di Losanna contro la sentenza di assoluzione dello scorso fine agosto che lo scagionava da due positività al costebol, una sostanza proibita, in quanto ritenuto esente da colpa o negligenza. Sinner sarebbe entrato in contatto con lo steroide anabolizzante a causa del suo fisioterapista, che si era medicato un dito con una pomata contenente Clostebol e, in seguito, aveva massaggiato il giocatore senza guanti. Fisioterapista e preparatore atletico – lo ricordiamo – sono stati poi sollevati dai rispettivi incarichi.
Oggi la doccia fredda: la Wada che ritiene che la constatazione di «assenza di colpa o negligenza» non sia corretta ai sensi delle norme vigenti e nei confronti dell’atleta numero 1 al mondo chiede un periodo di sospensione compreso tra 1 e 2 anni. Non è invece richiesta la revoca dei risultati conseguiti dal tennista nel periodo considerato.
Comunque un altro macigno per Sinner che sperava di essersi lasciato l’intera vicenda alla spalle.