Trento, illegittima la norma sui 10 anni di residenza

(03.01.2024)

La Corte Costituzionale con la sentenza numero 1 del 2025 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcune disposizioni della legge della Provincia di Trento che richiedevano una residenza di almeno dieci anni in Italia per l’assegnazione di case popolari e contributi integrativi del canone di locazione.

La Corte ha ritenuto che tali requisiti violino i principi di uguaglianza e ragionevolezza, nonché il principio di parità di trattamento dei soggiornanti di lungo periodo rispetto ai cittadini dello Stato membro.

Questa norma sull’assegnazione delle case popolari, che risale al 2019, ed è stato uno dei primi atti della maggioranza del centrodestra guidato da Fugatti, era stata impugnata dagli avvocati della “Associazione studi giuridici”.

Il Tribunale di Trento nel 2020 aveva dichiarato il requisito discriminatorio, e la stessa cosa aveva stabilito anche la Corte d’appello nel 2021. La Provincia aveva poi cambiato in parte la norma ma nel contempo aveva pure fatto ricorso alla Corte di Cassazione, che censurando la normativa, infine, aveva comunque rinviato alla Corte Costituzionale.

La Consulta, in particolare spiega nella sentenza che il requisito della “residenza protratta”, nella sua rigidità, «pregiudica proprio chi sia costretto a trasferirsi di frequente, per le precarie condizioni di vita, e perciò si trovi in uno stato di più grave disagio».